Particolare Carta dei segni antropici nel territorio : viabilità e costruito
SCHEMA SISTEMA URBANO E VIARIO DEL TERRITORIO
EVOLUZIONE DEL SISTEMA VIARIO E URBANO
VIABILITA’
CENTRO URBANO
INSEDIAMENTI RURALI
ATTIVITA’ ESTRATTIVE: LE CAVE DI CALCARENITE
Le cave di calcarenite, oggi abbandonate, sono state sfruttate intensamente per l’estrazione di materiale da costruzione, in genere, per il fabbisogno locale.
Si possono distinguere diverse varietà di calcareniti (denominate impropriamente “tufi” ) divisibili in due gruppi fondamentali:
Il primo gruppo comprende le calcareniti a grana fine, molto porose, tenere e friabili di colore giallastro,leggere e poco resistenti alla compressione (10 – 35 kg/cmq).
Il secondo gruppo comprende i litotipi calcarenitici più compatti, a peso specifico più elevato e che offrono maggiore resistenza alla compressione e agli agenti atmosferici.
Tipico al riguardo è iI “tufo” mazzaro duro la cui resistenza a compressione varia tra 300 e 500 kg/cmq.
Le cave di “tufo” sono tutte a cielo aperto e lo scavo è fatto a gradini sfruttando i piani di stratificazione e le fratture.
Poiché il materiale non ha mai un elevato grado di compattezza, la estrazione viene eseguita con un cavo elicoidale o con apposite seghe circolari che permettono la separazione di blocchi regolari.
Approfondimento della viabilità e costruito presenti nella gravina Riggio
Sono riscontrabili due fisionomie di cave ,dipendenti dal metodo di estrazione.
1) II primo tipo ha forma planimetrica irregolare con i piani verticali di scavo frastagliati e a gradini (vedi foto g ).
Sono cave di vecchia data (dal 1800 al 1950) la cui estrazione era eseguita con tecniche manuali; il blocco era estratto uno alla volta attraverso l’uso di un particolare piccone costituito da una estremità appuntita, per incidere la roccia, e da una estremità piatta per il distacco del blocco.
2) II secondo tipo di cava ha forma planimetrica regolare, con i piani di scavo ben delineati, a piombo e base dello scavo perfettamente piana ed estesa (vedi foto h – i).
Sono cave di recente apertura (dal 1950 in poi); l’estrazione dei blocchi parallelepipedi (dimensioni 27 x 50 x 20 cm. utilizzati per esecuzione di murature) è eseguita con l’ausilio di seghe meccaniche circolari procedendo dall’alto verso il basso, per ripiani successivi.
Fonti
BASE CARTOGRAFICA:
- Carta d’Italia I.G.M., scala 1:25000, fogli: 202 Grottaglie I S.E.; 203 Villa Castelli IV S.O.; rilievo del 1948/50.
- Carta tecnica regionale, scala 1 :10.000, e Carta tecnica scala 1 :5000 , territorio di Grottaglie; rilievo aerofotogrammetrico del 1982.
- Visualizzazione grafica della situazione urbana e viaria eseguita nel1998.
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE:
- Pianta catastale di Grottaglie del 1881 (Catasto storico di Bari)
- Carta d’Italia I.G.M., scala 1:25.000, fogli: 202 Grottaglie I S.E;rilievo del 1948/50.
- Istituto Geografico Militare Italiano :Fotografia aerea di Grottaglie del 1943.
- Istituto Geografico Militare Italiano :Fotografia aerea di Grottaglie del 1972.
- Programma di Fabbricazione del Comune di Grottaglie del 1965.
- Piano Regolatore Generale del Comune di Grottaglie vigente dal 1975, tavola della zonizzazione e comparti alla scala 1 :5000.
- Piano Regolatore Generale del Comune di Grottaglie adottato nel 1993 (in attesa di approvazione)
- A Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in “Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Barili XIX – XX (1976 – 77), pp.19-67.
- M. Neve – E.A. Santoro, Il teatro della memoria; un foglio del libro delle città pugliesi: Grottaglie, Taranto 1989.